domenica 15 novembre 2009

Corpi estranei

Due ragazze, Cinzia e Rossana. Cinzia studia ingegneria ed ha un fisico mozzafiato. Infatti arrotonda la borsa di studio facendo foto per pubblicità di abbigliamento intimo. Rossana studia legge, e le sue fattezze fisiche non sono qui rilevanti.
Rossana dà un esame che le era costato due mesi di lavoro intensissimo, in cui aveva rinunciato ad ogni svago. Dopo un brillante risultato si era concessa una serata molto stravagante, si era divertita da matti ma si era buscata un raffreddore. Cinzia in una pausa dalle lezioni entra ed esce dai negozi distrattamente, spiando negli specchi la propria eleganza, il suo corpicino affusolato. Gli uomini la guardano, con una punta di sofferenza, e lei sa che è un complimento. Si immagina che essi penseranno alle sue forme, alle sue linee almeno fino a che qualcos'altro non li distrarrà di nuovo. Le sue forme e le sue linee sono nella loro mente. Ma d'altronde devono averle già viste da qualche parte, in un cartellone, in una pagina di rivista sfogliata in attesa dal dentista, sul catalogo di intimo consultato dalla moglie.
Rossana ha sensazioni strane, è davvero malridotta dal raffreddore, da due giorni, ormai. E quando sta per riprendersi, le vengono le mestruazioni. Non che fossero inaspettate, ma i sintomi del raffreddore creavano una specie di brusio che non le lasciava ascoltare i segnali del proprio corpo, i segnali del ciclo che si compie. Presa alla sprovvista, non si era preparata come di consueto con posizioni yoga, tisane, cibo appropriato. E alla fine era stata male: incapacità a concentrarsi dunque a risolvere il più banale enigma, lieve afasia, lentezza estrema, oltre a crampi e tremori e mal di testa e nausea. Una specie di creatura che minaccia di squarciare i tessuti dell'organismo per urlare e uscire allo scoperto. Ma no, dice Rossana, stai buono e fermo che adesso passa tutto. A Rossana piacerebbe entrare nel proprio utero e guardare che cosa mai possa succedere di tanto grandioso da richiedere tutte le energie dell'organismo.
Cinzia si rende conto che, sebbene alquanto anonimamente, il suo corpo è un oggetto di dominio pubblico: in molti conoscono la linea del suo seno, la curva delle sue anche, la rientranza del suo mento e la chiave di violino della sua spina dorsale. Eppure nessuno sarebbe mai in grado di riconoscerla. Eppure nessuno sa nulla di lei.
Rossana sul lavoro oggi ha fatto un gran casino: oltre ad essere arrivata in ritardo, ha pasticciato con le ordinazioni e ha biascicato qualcosa ad un cliente importante che pretendeva informazioni. Rossana fa la commessa part-time in una sartoria; una fortuna, per una giovane studentessa come lei, ma il pretenzioso snobismo del negozio richiede una presenza di classe, sveglia ed intelligente. Invece pare che lei abbia mandato un tailleur da donna al cugino dell'assessore che aveva sborsato fior di quattrini pur di avere l'abito pronto per quella sera, in cui doveva incontrarsi con certi industriali. E quando lui aveva chiamato furioso lei aveva provato a dire che non stava bene, e che avrebbe provato a rimediare al disastro.
La cosa più naturale le sembrava che sarebbe stata dirgli: guardi che ho le mestruazioni, oppure dirlo direttamente alla maitresse, ma qualcosa le suggeriva che non avrebbe funzionato. In verità era completamente alienata, e non sapeva come contrattare con la realtà circostante.
Cinzia ha indossato il suo nuovo completo: un affarone, e le sta d'incanto. Seduta in un bar sorseggia un aperitivo con le amiche e tace, come se qualcosa le rendesse insopportabile la fatica di mettere insieme un discorso. "Forse mi stanno arrivando", pensa tra sé.