martedì 24 maggio 2011

Cercasi poliglotta per importante tempio milanese

Sei giovane, dinamico, e sei stimolato dall'incontro con altre culture? Ti piace che l'incontro avvenga non solo su un piano superficiale, ma che tocchi i grandi temi dell'esistenza? Hai una particolare predisposizione ai rapporti umani e riesci ad entrare in sintonia con il tuo interlocutore? Così tanto che riesci a fargli parlare di fatti molto intimi a pochi minuti dalla prima stretta di  mano? E soprattutto, conosci inglese, francese, tedesco e spagnolo? Allora forse sei la persona che stiamo cercando!
Per importante centro di culto nel cuore di Milano, stiamo cercando una figura junior da inserire con contratto formazione lavoro. La risorsa si occuperà di accogliere i clienti nelle cabine poste sulle navate laterali per un colloquio iniziale, per verificarne l'effettiva purezza. La disinvoltura nella conoscenza della lingua straniera è fondamentale per mettere il cliente nella condizione di agio tale che possa rivelare i suoi peccati più reconditi senza temere di non ricevere il perdono.
La nostra azienda, da anni nel settore, si preoccupa da sempre di far sì che il turista straniero non creda a un Dio che storpi la pronuncia; il Dio che proponiamo noi (e che troverete sui nostri depliant) non direbbe mai "Ai forrghiv iù of ior sins in de neim of fater, son end oli gost"

La postazione di lavoro (clicca per ingrandire)

Gli oggetti ci parlano


Gli oggetti ci parlano, il mondo ci parla. Tutto è abitato da messaggi e se solo dessimo alle cose che ci circondano una possibilità, potremmo intrattenerci con loro arricchendo il nostro punto di vista sulla vita. Purtroppo, però, presi come siamo dalle mille incombenze quotidiane, spesso non riusciamo a sentire o a decifrare questi messaggi. E allora può capitare che gli oggetti si mettano ad urlare, o ti tirino per la giacca fino a che non dai loro retta, o si piantano lì davanti a te fino a che non li noti. 
E' quello che è successo a me nella sala d'attesa del reparto ginecologia di un ospedale, dove avevo appuntamento per una visita. Un  reparto dall'aspetto molto confusionario, con gran via vai di persone in camice che quando le fermavi per chiedere informazioni ti guardavano sorprese e del tutto impreparate come se non si aspettassero di incontrarti lì. Fu una di loro a togliermi dai piedi dicendomi di aspettare qui, in sala d'attesa. 
Dopo un'ora di vera attesa, senza ricevere alcun segnale confortante di essere nel posto giusto, di non aver sbagliato il giorno della gita o addirittura pianeta, finalmente guardo il pavimento. E quello che vedo è una piccola vagina rosa che mi dice, un po' rauca: –Cretina, guarda che devi andare nell'altra sala d'attesa, dove ti stanno chiamando da un'ora–

lunedì 23 maggio 2011

Gli addetti alle candele

Sei un giovane promettente tra i 15 e i 29 anni ma fai parte di quei due milioni di motori spenti che non lavorano e non sanno che pesci pigliare? Hai mai pensato di tentare la carriera dell'addetto alle candele? Questa professione ti consentirà di far parte di un team agile e creativo, up to date, con una mission davvero stimolante ed interessanti possibilità di crescita! Le mansioni di un addetto alle candele sono quelle di vigilare sulle speranzose nonnine che finanziano i candelieri, fino al punto in cui arriva il momento di fare un refresh.  E' lì che è richiesta la sua professionalità: munito di sacco bianco e una dose di fiato sufficiente rastrellerà i candelieri asportando tutte le candele più corte di venticinque centimetri, ne spegnerà il sormontante fuoco della preghiera e ne getterà il cadaverino nel sacchettone. 
Se sei un giovane che aspira al successo, vieni da noi per un colloquio e per un test della capacità polmonare: ti offriamo formazione gratuita e inserimento con stage non retribuito di 3 mesi! Dai, affrettati! Non hai sentito i dati Istat? Esci dal gregge, non fare il bamboccione.

Due giovani addetti alle candele nel Duomo di Milano

Milano addobbata a festa

Manifesti elettorali Famagosta (Milano)

Non sono stata a Milano durante la campagna prima delle elezioni. Ci sono stata invece tornando da Bologna due giorni fa, e ho potuto così toccare con mano la pesantezza dello scontro che chiamare "politico" mi sembra tanto fuori luogo. La pesantezza gravava sui trentacinque strati di manifesti elettorali davanti alla stazione centrale, tutti protesi in avanti che facevano la gara a chi arrivava primo a toccare il marciapiede, a suon di cavernicoli slogan di cui si può avere un assaggio nelle foto, che sono state scattate in viale Famagosta. 
Forse aveva piovuto pochi giorni prima. Non so che cosa avesse deformato così tanto la carta da farle assumere questo atteggiamento grottesco, ma l'intera immagine la diceva davvero lunga, con il manifesto sul rischio "zingaropoli" che si sforzava in avanti e faticosamente tentava di sorpassare lo strato di fogli pro-Pisapia.

Neologismi: zingaropoli