martedì 24 maggio 2011

Gli oggetti ci parlano


Gli oggetti ci parlano, il mondo ci parla. Tutto è abitato da messaggi e se solo dessimo alle cose che ci circondano una possibilità, potremmo intrattenerci con loro arricchendo il nostro punto di vista sulla vita. Purtroppo, però, presi come siamo dalle mille incombenze quotidiane, spesso non riusciamo a sentire o a decifrare questi messaggi. E allora può capitare che gli oggetti si mettano ad urlare, o ti tirino per la giacca fino a che non dai loro retta, o si piantano lì davanti a te fino a che non li noti. 
E' quello che è successo a me nella sala d'attesa del reparto ginecologia di un ospedale, dove avevo appuntamento per una visita. Un  reparto dall'aspetto molto confusionario, con gran via vai di persone in camice che quando le fermavi per chiedere informazioni ti guardavano sorprese e del tutto impreparate come se non si aspettassero di incontrarti lì. Fu una di loro a togliermi dai piedi dicendomi di aspettare qui, in sala d'attesa. 
Dopo un'ora di vera attesa, senza ricevere alcun segnale confortante di essere nel posto giusto, di non aver sbagliato il giorno della gita o addirittura pianeta, finalmente guardo il pavimento. E quello che vedo è una piccola vagina rosa che mi dice, un po' rauca: –Cretina, guarda che devi andare nell'altra sala d'attesa, dove ti stanno chiamando da un'ora–

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